Scarsità di metalli rari per le EV? Un falso problema - Vaielettrico

2022-06-25 05:11:54 By : Mr. Allen Seng

Scarsità di metalli rari per le auto elettriche? Un falso problema, ci spiega Julia Poliscanova, Direttrice Veicoli Puliti di Transport & Environment.

“ Le auto elettriche, insieme agli spostamenti a piedi, in bicicletta e al trasporto di massa, sono la migliore tecnologia che il mondo ha per ripulire i trasporti. Sono almeno tre volte meglio dei veicoli a combustione interna, anche al netto della produzione di batterie. Ma se le vendite di auto elettriche continuano a salire, ci sarà abbastanza nichel, litio e altri metalli disponibili per produrre le loro batterie?“.

“ La disponibilità geologica di metalli come il litio o il nichel non è un problema. Ma gli attuali squilibri tra offerta e domanda, nel breve termine, sono inevitabili. Le catene di approvvigionamento si scontrano con il crescente interesse per i veicoli elettrici (EV), con le interruzioni causate dalla pandemia e con gli alti prezzi dell’energia. Ma anche se i prezzi spot dei metalli aumentano, il 2021 non va visto come il nuovo standard di normalità. Ci sono tre ragioni per credere che il problema non diventerà strutturale. In primo luogo, la sostituzione dei metalli rari è un interessante trend che abbiamo iniziato a vedere nel mercato delle auto elettriche. Le preoccupazioni legate alla fornitura di cobalto e nichel stanno spingendo i produttori di auto a passare a tecnologie alternative. Le batterie litio-ferro-fosfato (LFP) a volte con aggiunta di manganese, già viste nelle marche cinesi e nei bus, stanno sostituendo velocemente le batterie ricche di nichel e cobalto“ .

Volkswagen, Tesla, Hyundai e Stellantis hanno programmato tutte il passaggio alle LFP per i loro modelli economici. Dall’altro lato, per i veicoli premium, le innovative chimiche di batterie a stato solido potrebbero rappresentare una risposta. E si prevede che entrino in applicazioni di nicchia entro la metà del decennio. Anche la scelta di auto elettriche più efficienti e appropriatamente dimensionate aiuterà. In secondo luogo, l’aumento dei prezzi dei metalli sta inviando un forte segnale di mercato alle società minerarie. Stimolandole ad incrementare i loro investimenti in nuove forniture. Molti nuovi progetti, tra cui una nuova miniera di nichel in Tanzania, una di litio in Argentina e alcuni impianti – più verdi –  di estrazione diretta del litio, tra cui il litio geotermico in Europa, prevedono di iniziare la produzione a partire dal 2025. Oltre ad essere economicamente validi, questi progetti dovranno soddisfare regole ambientali e sociali sempre più severe a livello globale per essere coerenti con la transizione verde.

“ L’UE, la Cina e la California hanno in cantiere nuove leggi per regolamentare le condizioni in cui vengono prodotte le batterie. Mentre i produttori di auto dovranno essere sempre più attenti ai loro rating sociali, ambientali e di governance su questo punto. In Europa, i legislatori stanno per approvare il nuovo Regolamento sulle batterie, la cui rapida implementazione è fondamentale per garantire che si produca utilizzando energia pulita e che i loro metalli siano estratti in modo responsabile. E siano riutilizzati o riciclati alla fine della vita della batteria. L’utilizzo della tecnologia più pulita disponibile nelle operazioni minerarie e il rispetto delle comunità locali sarà anche il modo migliore per ottenere i permessi operativi nei tempi previsti. I minerali estratti, per poter essere inseriti nelle celle delle batterie, devono essere trasformati in prodotti chimici di alta purezza. Ad esempio solfati di nichel o carbonato di litio. Ma, a differenza delle miniere che possono impiegare da 5 a 8 anni per entrare in funzione, le raffinerie chimiche possono aumentare i volumi di produzione in un paio d’anni“ .

Quindi, non deve sorprendere che i prodotti chimici di cui le case automobilistiche avranno bisogno nel 2025 non ci siano ancora. Finché l’espansione viene annunciata, come i tre piani per la raffinazione del nichel in Finlandia, il panico non è giustificato. La capacità aggiuntiva derivante dal crescente numero di impianti di riciclo in Europa e nel mondo potrà alleviare ulteriormente alcune delle carenze. Infine, per evitare una riduzione della produzione simile a quella causata dalla crisi dei chip, i produttori di auto dovrebbero impegnarsi seriamente nelle proprie filiere di approvvigionamento per i veicoli elettrici. Questo significa assicurarsi già oggi forniture a lungo termine per i metalli delle batterie, sempre che le loro promesse in materia di auto elettriche (al 2030) siano serie. Questo significa attuare politiche di approvvigionamento intelligenti e partnership strategiche che danno la priorità a contratti a lungo termine. Piuttosto che affidarsi ai volatili mercati spot.

Il diretto approvvigionamento di materie prime offre all’industria auto anche l’opportunità di influenzare le condizioni ambientali e dei diritti umani in cui si estrae. Tesla lo sta facendo in Nuova Caledonia. Lavorando direttamente con la miniera su questioni come la gestione degli sterili (materiale di scarto nel processo di separazione del metallo raro dal materiale in cui è compreso). Anche Volkswagen si sta muovendo per assicurarsi materie prime in Europa. Qualsiasi casa auto che non stia lavorando duramente per assicurarsi le future catene di approvvigionamento non è seria e verrà scoperta. La carenza di batterie, che attualmente frena le prospettive dell’auto elettrica, non è inevitabile. L’industria, grazie a un mix di segnali di mercato, innovazione e facendo “i compiti a casa” sull’approvvigionamento, riuscirà a convertire la maggior parte delle vendite di motori all’elettrico già in questo decennio. Prepararsi al peggio oggi permetterà all’automotive di raccogliere i benefici dei veicoli a zero emissioni più velocemente di quanto molti pensino.

— Leggi anche: litio e cobalto, nuovo allarme dal Guardian

Pensi che litio (vedi batterie) o terre rare a parte, il problema più importante e ‘trasversale” sia la scarsità di materia prima per la componentistica…che siano ceramici o tantalio , oggigiorno tutte le automobili ne sono zeppe (bev ancora di più) e lo shortage pare al momento non aver soluzione ! Prova ne è che tante auto hanno consegne di 6-8 Mesi o 1 Anno anzi spesso posticipate…pensare quindi a un cambio drastico (in termini temporali intendo) dell’intero parco circolante la vedo dura anzi durissima 🤭

C’è uno sforzo dei produttori non per motivi ecologici ma economici, vista la preoccupazione per lo shortage e l’aumento dei prezzi delle terre rare. Trovarne di non rare significa tutelarsi quando gli altri andranno in difficoltà.

Detto ciò, nonostante le vagonate di ottimismo profuso dall’autrice dell’articolo, le criticità restano. Le “miracolose” batterie LFP sono il presente ma, visto che l’auto elettrica è alla preistoria e che l’evoluzione è velocissima, sono anche il passato: non possiamo credere che davanti all’avvento delle batterie a stato solido, già realtà in alcuni paesi e per alcuni produttori (in Cina puoi acquistare oggi modelli che già le montano e non sono prototipi), le LFP possano dire la loro, essendo batterie con bassa densità energetica (ovvero estremamente pesanti e ingombranti) a differenza di quelle a stato solido, molto più leggere e performanti.

E comunque, ciò detto, nelle LFP c’è la L, ovvero il litio che forse è vero che si può estrarre dal battito d’ali di una farfalla all’atto di deporre le uova però non è proprio uno schiocco di dita trovare tutte queste fonti green. Non a caso dobbiamo riportare il numero crescente di paesi (e molti sono europei) che sta dicendo no all’estrazione di litio “green” nei loro territori, preoccupati dal fatto che poi non è forse così green questa estrazione.

E per conoscere le prossime quotazioni del litio, suggerisco la visione della serie tv “The expanse”, dove i cinturiani si occupano proprio di estrarre il litio :)))

Metalli rari nelle baterie non ce ne sono. Metalli preziosi sì, e sono Nichel e Cobalto (peraltro il principale utilizzo del Cobalto è nella raffinazione del petrolio). Il litio non è nè raro (è il quarto elemento più abbondante sulla Terra) nè prezioso. E si dimentica che tutti i minerali delle baterie possono essere recuperati e riutilizzati.

Il litio sarà anche abbondante in natura ma occorre ragionare sempre in termini di riserve disponibili e commercialmente sfruttabili e non è che sul pianeta ce ne sono così tante (le principali sono in Sud America). Diversamente, difficilmente si spiegherebbe questo grafico sull’andamento del prezzo del litio: https://www.pricepedia.it/it/magazine/article/2018/05/28/il-mercato-del-litio-quote-mercato-ed-esplosione-dei-prezzi/

Certo, il litio è disponibile in gran quantità ancora per altri 500 anni, ma la sua domanda per le batterie delle auto elettriche continua a farne lievitare il costo. E l’estrazione non sempre è così green ( https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/inquinamento/2020/10/08/produzione-litio-nel-2030-possibile-crescita-co2-di-6-volte_b67e962e-ee9d-4494-bbed-9d71e3994472.html – il cui sottotitolo è “Paradosso ambientale, conviene l’estrazione assieme al petrolio” ). Cito: “Una ricerca diffusa da Roskill – il colosso dell’analisi e della valutazione del mercato dei minerali – evidenzia infatti che l’aumento della domanda di litio potrebbe far triplicare – con le varie fasi di estrazione, produzione, trasporto e fabbricazione – entro il 2025 le emissioni di CO2 e addirittura farle crescere di un fattore sei entro il 2030. […] In media, il litio proveniente da fonti rocciose comportano una media di 9 tonnellate di CO2 per ogni tonnellata di carbonato di litio raffinato (LCE) prodotto, quasi il triplo per tonnellata di LCE ottenuto dal ‘brine’. Questo dato, si legge nel rapporto di Roskill, non sorprende vista la natura più energivora dell’estrazione mineraria insieme a quanto viene prodotto per la spedizione (ad alta intensità di emissioni di CO2) dal sito minerario in Cina agli impianti per la raffinazione. La preoccupante prospettiva di arrivare a 13,5 milioni di tonnellate di CO2 emesse per la sola produzione dell’elemento base delle batterie potrebbe essere allontanata con il progressivo abbandono della estrazione del minerale, a favore dello sfruttamento dei depositi di ‘brine’.”

“Metalli rari nelle batterie non ce ne sono” quindi l’articolo serve a?

E’ questione di terminologia. I metalli rari, più propriamente terre rare, sono utilizzati soprattutto nei motori elettrici a magneti permanenti. Si tratta di neodimio, disprosio e altri. Una definizione più corretta per Litio, Nichel, Cobalto e Manganese sarebbe “metalli preziosi”. Ma ci siamo capiti no?

Il litio è tutto altro che abbondante. Giusto per mettere giù due numeri. La crosta terrestre ha il 27% di silicio e solo lo 0,00017% di litio. Che sia il quarto elemento più abbondante è irrilevante, conta quanto è economicamente sfruttabile.

Una batteria da 60 kWh ne contiene solo 10 kg… E può essere recuperato e riutilizzato

Le stato solido possono usare un catodo LFP. È già stato testato e potrebbe essere un’interessante combinazione per abbattere i costi. Riguardo alle emissioni, il litio è circa il 2% della batteria. Quindi potrà certamente richiedere importanti quantità di energia per l’estrazione, ma il contributo sul totale delle emissioni sarà sempre piccolo. Certo molto più piccolo di estrarre, trasportare e bruciare benzina. Il tema del costo è quello più interessante qua. Temo che nessuno possa prevedere l’andamento futuro dei prezzi. Su quello del costo di produzione delle batterie invece si può fare una considerazione : la legge di Wright indica chiaramente una riduzione importante del costo di manifattura, con l’espansione dei volumi. Da questo punto di vista, dovrebbero esserci pochi dubbi che batterie e motori elettrici caleranno di costo (magari in parte soltanto, per via di un maggiore costo del litio), mentre i motori a scoppio non potranno che diventare più costosi per effetto delle economie di scala, calanti.

La componente base , per le batterie automotive è il Litio degli altri metalli “rari” se ne può fare a meno già oggi . Grazie alla chimica LFP ,litio ferro fosfato ,dato che ferro e fosfato , non sono materiali rari la minor densità energetica delle LFP è compensata da dei package batterie più leggeri e compatti, batterie strutturali e/o blade battery pack, dato che le batterie LFP sono anche più sicure delle altre chimiche al Litio

il litio è stato trovato negli ultimi anni , in California, Nevada e Germania .. perfino in Italia ci sono aree promettenti , alle porte di Roma , Cesano sono stati dati dei permessi per esplorare un pozzo scoperto da Enel nel 1975 la società Australiana che ha avuto l’appalto per l’esplorazione , dice che se i campioni rilevati negli anni 70a ,saranno confermati,potremmo trovarci sopra uno dei più grandi giacimenti del mondo

oltre al Litio c’è il Sodio gli ioni di sodio e soprattutto l’evoluzione dei materiali di anodo e catodo si stanno rivelando un enorme potenziale per tutti i tipi di batteria Gli ioni di sodio hanno resistenza alle basse temperatura , possibilità di scarica completa senza danneggiamenti ,potrebbero presto sostituire le LFP sia sulle batterie stazionarie , sia nelle city car

saluti ai criticoni in buona fede cha hanno letto quello che ho scritto e che avranno voglia di verificarlo con fonti più autorevoli

per gli altri .. solo carbone alla befana

Scusate redazione ma questo articolo è incommentabile!

Perché forse sono stupido io, ma non capisco cosa voglia dire la Signora Julia Poliscanova, mischia troppi concetti ed argomenti e frulla il tutto nell’articolo. L’ho riletto ma lo posso equiparare ad un qualsiasi mio basso intervento o commento.

Mai vista così tanta fuffa (o aria fritta) messa tutta assieme in un articolo… Mancano le materie prime? Non c’è problema, apriremo miniere green ecologiche in Tanzania dove il rispetto dei diritti umani è dell ambiente sarà la nostra priorità!!!! Transport & enviroment sembra sempre più un carrozzone di quaqquraqua slegato dal mondo, secondo me si potrebbero candidare per l euro parlamento….

Il falso ambientalismo dei sostenitori del petrolio è patetico.

Ma scherzi? L’autorevolezza di questo istituto (di cui non ricordo alcun intervento sui giornali) è fuori discussione, se sostiene la causa elettrica……

“di cui non ricordo alcun intervento sui giornali”: nemmeno io ricordo interventi del prestigiosissimo Daya Krishna sulla divulgazione del Sanscrito come lingua, eppure era uno degli studiosi più accreditati al mondo. Dipenderà forse dal fatto che l’istituto in questione è nato 30 anni fa per promuovere la mobilità sostenibile mentre le sue letture sono su interessi differenti?

“Se chiudi gli occhi per non vedere qualcosa, quella cosa continuerà ugualmente ad esistere per il resto del mondo” (Cit. mia)

Mentre nei giacimenti petroliferi, si sa, il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente è la vera priorità…

se serve per l’elettrico, tutto magicamente diventa GREEN.. scavi, lavorazioni, trasporti ecc vengono svolti ad impatto zero su suolo, acqua e aria. ma se lo fai notare, immancabile la risposta “eh ma il petrolio?”..

Conta il bilancio complessivo: il saldo totale. Si cerchi qui su Vaielettrico o su dovetipare.com uno dei tanti studi sull’impatto GLOBALE. Impatti calcolati con dei mix energetici peggiorativi rispetto all’attuale e che ignorano il fatto che il mix è in continuo miglioramento e questo migliora istantaneamente e globalmente l’impatto dell’elettrico, a differenza dell’efficienza di estrazione e di raffinazione dei fossili. Il resto è politica e miopia.

Esatto, difendere il petrolio sul piano dell’ecologia è come provare a difendere un dittatore sanguinario sul piano dei diritti umani.

come sempre mi capita, 2 al prezzo di uno: dove ho scritto che il petrolio non inquina? boh, mistero di certe menti.. come “pretendereste” di insegnarmi, l’elettrico e la sua filiera non inquinano: infatti, le miniere di terre rare sono nella neve, basta scavare col badile e portarla al sole, sciogliendosi rimarranno solo le materie pregiate. quest’ultime, ovviamente pure al 100%, una volta asciutte si libreranno magicamente in volo e si dirigeranno alle oasi di produzione (migrazioni anche di migliaia di km), dove nidificheranno felici in attesa di essere utilizzate. nel frattempo, decine di persone intrecciano in allegria panieri che una volta pronti saranno riempiti con le suddette e posti nelle auto elettriche (fatte di plastica compostabile e pressata coi piedi) per dargli tanta energia. ecco pronta l’auto dei puri di cuore..

come? non funziona così? eppure mi assicurano che migliaia di studi dicono che è questa la filiera..

Dove ha letto questi studi? Qui siamo gente seria e le opinioni ce le facciamo leggendo qui: I veicoli elettrici azzerano le emissioni? No, oggi le dimezzano soltanto CO2 e auto elettrica: cosa dicono, e cosa no, Volkswagen e Mercedes Emissioni a confronto: le elettriche vincono 9 a 2 Emissioni, basta con le fake news! Le BEV sono sempre più pulite CO2, non c’è gara tra l’elettrico e i diesel-benzina Per il momento mi fermo qui

il caro guido b nel suo commento.. e mi sono pure stancato di dovermi giustificare se dico che una miniera non è certo ecologica (qualunque essa sia).. ci sono centinaia di video e documentari (fatti non per screditare ma per mostrare come si produce) che fanno vedere tutte le lavorazioni per arrivare al metallo puro. basta guardarne uno per capire. e se non si vuole c’è il mio primo commento..

@Ernesto Grottaferrata: esatto, il suo primo commento ernesto grottaferrata 16 Febbraio 2022 at 14:06 puro “benaltrismo”. Si discute sulla più o meno rarità dei materiali usati, non sul grado di impatto che c’è nelle loro estrazioni. Tutti i materiali solidi e liquidi (tranne l’acqua) hanno bisogno di miniere o trivelle o altro per essere estratti. Poi c’è qualcosa che impatta di più e qualcosa che impatta di meno. Sull’estrazione del petrolio, ferro, gas, alluminio, ci siamo abituati e per questo bisogna osteggiare gli altri?

Daniele cl: ed ecco il terzo.. Non è che sei sempre lo stesso con vari alias? Il mio commento del 16 ore 14.06 prende spunto da quello di Paolo che parla delle apertura di miniera in Tanzania, al quale rispondo ironicamente. Però nell’articolo in questione si parla anche di procedure chieste/dettate dall’Europa in materia di impatto e sostenibilità: quindi o non hai letto o non capito quanto letto.. Quindi bastava da parte tua un “eh ma il petrolio” ed eravamo a posto in due. Che poi in un posto dove ogni 3×2 si nomina l’ecologia ma non si possa parlarne fino in fondo senza essere tacciati di pro petrolio è il top. Complimenti

@ernesto grottaferrata: guardi che le avevo già risposto altre volte Daniele CL 16 Febbraio 2022 at 19:53 Daniele CL 17 Febbraio 2022 at 12:35 Ho letto ma continuo a “non capire”. E’ giusto, ad ogni 3×2, anche quando si parla di “ognicosa”, ci troviamo a dover rispondere a chi ci ricorda dell’invasività delle estrazioni dei materiali che servono alle BEV. E GuidoB le risponde, e Massimo Degli Esposti le risponde, ma forse nessuno di noi ha capito il suo messaggio.

confermo l’inutilità di provare ad imbastire discorsi seri con i testimoni di geova.. argomentazioni di guido b: studi (non meglio definiti.. di chi, fatti quando, dove ecc) dicono che bisogna valutare nella sua complessità blablabla (immagino scriva testi per politici) argomentazioni di massimo: noi persone serie ci informiamo qui.. e via rimandi ad articoli scritti da lui e redazione (articoli già letti fra l’altro) argomentazione finale di daniele cl: ogni 3×2 ci troviamo a rispondere a chi ci ricorda dell’invasività delle estrazioni dei materiali che servono alle bev.. se non faceste finta che queste non esistano nessuno direbbe niente. senza contare che ogni 3×3 c’è “eh ma il petrolio?”.. basterebbe fare un grafico con inquinamento (totale terra acqua aria) petrolifero e inquinamento (totale terra acqua aria) di altro tipo considerando anche i trasporti delle materie prime ecc. semplice e di chiara lettura: ma si parla sempre di fumosi studi.. per non parlare dei vari “informatevi” che si vede spesso nei commenti: se sono qui è per informarmi, e mi attendo che ci siano TUTTE le informazioni. pensate forse che massimo degli esposti o tedeschini, nei giornali/riviste dove lavoravano potessero dire questo? o pubblicassero metà articolo con in chiusura “informatevi voi”?

ma tanto, come ho scritto all’inizio, è inutile parlare coi testimoni di geova, solo loro hanno la verità in tasca e la elargiscono solo ai loro..

Noi, almeno, non bussiamo alla sua porta la domenica mattina. Se non sbaglio è lei che viene in casa nostra a portarci il Verbo.

@ernesto grottaferrata: gli studi riferiti da GuidoB sono quelli ormai triti e ritriti. Massimo linka gli articoli del sito proprio perchè all’interno di questi, se qualcuno avesse voglia di leggerli, ci sono i riferimenti ai vari “studi”. Risparmio a loro di elencarli e lo faccio io, nei 5 articoli si fa riferimento a: file:///C:/Users/casal/Downloads/wtw_report_v4a%20march%202014_final%20(1).pdf http://www.climatechange2013.org/images/report/WG1AR5_Chapter08_FINAL.pdf https://www.iea.org/reports/global-ev-outlook-2020 https://www.iea.org/reports/global-ev-outlook-2019 https://www.volkswagen-newsroom.com/en/stories/co2-neutral-id3-just-like-that-5523 https://group.mercedes-benz.com/documents/sustainability/product/daimler-environmental-check-mb-eqc-class-org.pdf?r=dai https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/indicators/overview-of-the-electricity-production-3/assessment https://www.greencarreports.com/news/1127119_in-less-than-a-decade-electric-cars-have-already-become-this-much-cleaner https://www.greencarreports.com/news/1129478_lifetime-carbon-emissions-for-evs-is-much-lower-than-previously-suggested-study-highlights-errors?fbfanpage= https://www.cam.ac.uk/research/news/electric-cars-better-for-climate-in-95-of-the-world https://www.agora-verkehrswende.de/veroeffentlichungen/klimabilanz-von-elektroautos/ https://chargedevs.com/newswire/union-of-concerned-scientists-releases-comprehensive-study-of-evs-impact-on-climate-change-and-charging-costs/

Grazie Daniele. Un bell’elenco di “testimoni di Geova”. Vediamo cos’ha da rispondere la Santa Inquisizione, alias Ernesto Grottaferrata.

Il primo link è un riferimento interno, il giusto è: https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/bitstream/JRC85329/wtw_report_v4a%20march%202014_final.pdf

@Ernesto Grottaferrata: vedo che continua a cercare di offenderci attribuendo le nostre affermazioni solo dovute a “fede” e non a “raziocinio”. Se non crede nella nostra “religione”, ce ne sono altre a cui far riferimento.

@Ernesto Grottaferrata: continuo, siccome dice a riguardo dell’invasività delle estrazioni: “…se non faceste finta che queste non esistano nessuno direbbe niente…” Basta cliccare il pulsante “cerca” e inserire “miniere” e si ottiene: https://www.vaielettrico.it/litio-e-cobalto-nuovo-allarme-dal-guardian/ https://www.vaielettrico.it/quanto-e-verde-leconomia-verde-armaroli-vs-mariutti/ https://www.vaielettrico.it/fca-nella-blockchain-per-tracciare-il-cobalto/ https://www.vaielettrico.it/batterie-materie-prime-grandi-marchi-auto-vanno-alla-fonte/ https://www.vaielettrico.it/avviso-alla-renault-occhio-alla-provenienza-del-cobalto/ https://www.vaielettrico.it/volkswagen-vuole-solo-cobalto-pulito/ https://www.vaielettrico.it/anche-il-litio-ha-le-sue-spine-no-alla-miniera-in-serbia/

Come volevasi dimostrare.. e l’ho pure scritto che li ho letti. Offendersi con la verità è il top! Un giorno faranno le batterie a benzina con autonomia di 2000 km e tutti voi a difendere il petrolio.. siete così, impossibilitati alla discussione. Come sempre sono responsabile di ciò che scrivo e non di quello che volete capire

@ernesto grottaferrata: “…. e l’ho pure scritto che li ho letti….” se li avesse letti non avrebbe detto che mai abbiamo trattato quegli argomenti. “Offendersi con la verità è il top!” per cui la verità sarebbe? “..confermo l’inutilità di provare ad imbastire discorsi seri con i testimoni di geova…” che noi siamo come i Testimoni di Geova? Io ho scritto “…vedo che continua a cercare di offenderci …” perchè, nella realtà lei ha offeso i Testimoni di Geova attribuendo loro incapacità al dialogo. E poi su cosa dovremmo discutere con lei? Che arriva e ci dice cose che abbiamo trattato. E le dice come se fossero la “verità”! E che afferma pure che noi non abbiamo mai ammesso? Siamo “impossibilitati alla discussione” ? Discutere con uno che dice ovvietà e ci taccia di demenza? Grazie!

Ernesto Grottaferrata “Il resto è politica e miopia” Non aggiungo altro, il mio tempo non è una rinnovabile, si incaselli dove preferisce.

Patetici.. Il dialogo (o discussione) che io cito qui non avviene.. fin dai primi commenti che lessi mesi fa, qualunque esternazione di dubbio veniva demolita a suon di insulti, espliciti o meno.. “e basta, sempre le solite storie trite e ritrite, avete rotto” era uno dei più ricorrenti.. “ci siamo stancati di rispondere sempre sugi stessi argomenti”.. “nessuno vi ha cercati” e tanti altri.. usati sia da utenti che da massimo degli esposti. Mai venuto in mente che uno legga un articolo e dica la sua senza aver dover avere letto tutt i gli articoli dal 2017 in poi? Questo è normale? Se agite come i testimoni di genova (devi essere umile e accostarti come diciamo noi) che se poni un dubbio o dici qualcosa riguardante deteminate cose vieni offeso o deriso (ne ho 2 in casa e so bene di cosa parlo), non lamentatevi per l’accostamento. Visto che tutti i commenti devono essere approvati, perché pubblicare quelli “fastidiosi” e “che non portano nulla di nuovo”? Basterebbe poco.. Eppure compaiono, così vi scatenate: si chiamano visualizzazioni e se siete sempre i soliti c’è poco guadagno e cura cambia lidi.. In un dialogo in pubblico vi mangio a merenda, tutti voi.

Bene, terremo presente il suo consiglio e cancelleremo i suoi post. Così potrà continuare a sbraitare alla censura. Poi vediamo chi mangia a cena, maleducato.

Visto che l’articolo tratta anche di produttori di auto, possiamo aggiungere che Renault sta progettando un motore senza terre rare.

Credo che i motori Renault (tranne spring) siano già privi di terre rare, non hanno magneti permanenti ma sono a sono a rotore avvolto. Rame e acciaio “magnetico” (Ferro e silicio). Per questo possono caricare a 22kW, usano gli avvolgimenti del rotore come filtro nella conversione AC-DC.

Sí esistono giá motori Renault senza terre rare, quello a cui mi riferivo è un perfezionamento di quelli attuali potendo sviluppare – stando alle dichiarazioni del costruttore – fino a 200 kW. Adotta inoltre la tecnologia EESM che purtroppo non conosco.

PMSM = Permagnent Magnet Sychronous Motor (o Machine) ASM = Asynchronous Motor EESM = Electrically Excited Synchronous Motor EESM sono proprio i motori a rotore avvolto, come Twingo, Zoe, nuovo Kangoo e Smart EQ e, oserei dire ma non ne sono certo, una delle prime Tesla. Un articolo mi sembrava interessante (anche se dice che Kangoo monta dei magneti permanenti) è https://cdn.vector.com/cms/content/events/2018/vEMOB18/01_Inductive_Electric_Excited_Synchronous_Machine_Parspour.pdf

Sí il pdf è interessante, chissá perché Renault ha usato vari tipi di motore per i suoi modelli.. Tornando alla tecnologia EESM, si direbbe molto promettente visto che il suo limite principale – quello dei collettori rotanti (o “contatti striscianti” ?) sembra essere stato risolto.

@Luigi: i dati dell’articolo riguardanti i motori non so a quali modelli son riferiti. Ad es. la 500e che sappia io ha un sincrono a magneti permanenti, probabilmente asincrono era la 500e americana. Così come Kangoo che viene descritto come a magnete permanente. Tesla che mi ricordi io ha usato tutti e tre i tipi di motore (sul rotore avvolto EESM non ci metterei la mano sul fuoco). I motori delle prime ZOE (serie Q) non erano Renault ma Continental, potendo caricare a 43kW presumo fossero EESM anche se ho letto che erano costosi magneti permanenti, costosi perchè proprio a “terre rare”.

certo che parlare di chimica per l’ecologia.. immagino che acidi, reagenti, frizzi lazzi e strumpallazzi siano anche ecologicamente testati sugli animali.. che dire?

Per la benzina invece e’ sufficiente fare un buco nel proprio giardino, infilarci un tubo con attaccato il rubinetto et voila’….

classica risposta da commentatore falso.. già perso troppo tempo a rispondere

Che forse la benzina e affini non siano chimica? Sono agroalimentari?

Eh gia’…Queste menti illuminate che ci dedicano momenti del loro prezioso tempo rispondendo a noi poveri e falsi mortali…

esatto, seveso ad esempio fu un problema petrolifero, giusto?

1) la risposta argomentata l’ha data GuidoB 16 Febbraio 2022 at 17:04 2) per offendere gratuitamente ci sono altri social

Questo articolo me lo salvo e lo rifilo al prossimo che dirà “beo” riguardo un qualunque aspetto produttivo o impatto ambientale e sociale delle EV. Chissà che una voce autorevole come questa venga tenuta in considerazione.

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