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Cucine a pianta flessibile: 20 idee da copiare
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Una configurazione sempre più richiesta, complice la pandemia, che risponde al bisogno di avere un’area giorno più “pubblica”, una sala da poter mostrare durante le riunioni o le lezioni di yoga su Zoom, sgombra da pentole e odori.
L’angolo operativo, dedicato alla preparazione delle pietanze, si stacca dal resto della casa, con partizioni leggere in un continuum visivo e spaziale, con diaframmi mobili come le porte vetrate scorrevoli, oppure con layout che prevedono una divisione più netta, come le cucine cieche o lontane dal salotto.
Cucina e living separati in casa Addio odori di frittura che invadono casa, insieme alla miriade di utensili, friggitrici ad aria, termometri per pietanze, stampi in silicone, anelli microforati per crostate, robot tuttofare, che un po’ alla MasterChef affollano mensole, scaffali e top di lavoro.
Cucina e living possono essere separati in modo netto, con la parte operativa immaginata lontana dal soggiorno, come in questo esempio, oppure dividendo i due ambienti con porte a battente, oppure ancora realizzando delle cucine cieche che diventano un po’ dei regni intimi dove dare sfogo alla propria passione culinaria.
Il vantaggio della separazione netta tra cucina e living è quello di poter lasciare il caos post-preparazione a vista, e di celare rumori, vapori e fumi di cottura, lo svantaggio è che con questa configurazione si potrebbero sacrificare alcuni centimetri preziosi, e si interrompe la continuità visiva e spaziale tra cucina e soggiorno.
Cucina e living, separati (ma non troppo)
Pareti scorrevoli, superfici vetrate, librerie freestanding da sfruttare come divisori. Sono tante le soluzioni per dividere, ma non troppo, cucina e living. Ci sono i diaframmi mobili, come la porta a scorrimento, ideale per metrature piccole, le vetrate dal segno grafico come in questa casa alle porte di Milano, il vetro trasparente effetto specchiera rétro, come in questo mini rifugio parigino di soli 19 metri quadrati, fino ai pannelli in legno che non interrompono la fluidità degli interni.
Altre astuzie per dividere e organizzare
Quando non è possibile dividere con pareti e porte, un escamotage è quello di utilizzare i paraventi, i tendaggi o i sipari, come in questo appartamento milanese ristrutturato dallo studio Calvi Brambilla. «Il cuore di questo progetto è senz’altro il volume a cilindro che avvolge la zona pranzo», raccontano gli architetti, «è una sorta di grande sipario circolare che diventa un esercizio architettonico: esprime la capacità delle porte tessili di attribuire nuove identità agli spazi, ampliando, delimitando o semplicemente schermando gli ambienti interni a seconda dei desideri».
Un’altra idea smart è quella di realizzare un box in vetro, per delimitare la zona cottura dal living, meglio se sottolineato da una linea di colore come in questo progetto. Infine, giocare con i livelli, per esempio creando una zona pranzo più alta rispetto al resto tramite dei gradini, per mantenere il living più riservato, un’area dove potersi rilassare, in cui lavorare indisturbati e fare videocall mostrandosi in un ambiente curato e ordinato, perché anche lo sfondo è importante.
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